I dorayaki sono dei tipici dolcetti giapponesi composti da due pancakes uniti al centro con l’anko, una salsa dolce ricavata dai fagioli azuki.
Cuciniamo insieme i dorayaki? Sani e leggeri!
⚠️ Trovare i fagioli azuki è difficile per sé…figuriamoci in tempo di quarantena. Quindi per questa volta ho optato per una crema al cacao amaro, molto più semplice e pratica da realizzare.
Potete unire i due dischi di pancakes anche con la marmellata o un burro di frutta secca (sì, un po’ più fat ma che goduria!).
I pancakes sono davvero eccezionali e la ricetta è presa – praticamente quasi a copia – dal libro di Dario Bressanini “La Scienza della Pasticceria” che vi consiglio vivamente!
Come spiegato nel libro, alcune ricette hanno bisogno che la formazione del glutine avvenga il meno possibile. Questo per dare una struttura e morbidezza diversa! Non deve però essere assente, quindi non sostituite con della farina gluten free.
Anzi fate ben attenzione a seguire i passaggi nell’ordine indicato. È fondamentale!
E fidatevi, ho amato la sofficità di questi pancakes….e di pancakes ne ho fatti tanti!!
Ingredienti per 6 pancakes circa e quindi 3 dorayaki:
- 100g farina per dolci: potete optare per una 00 o per un mix di 00 (al 70%) e fecola di patate/amido di riso al 30% -> in questo modo avremo una quota proteica intorno al 9-10%, quindi una farina medio-debole in cui il glutine sarà presente…ma non troppo ?
- 25g stevia o zucchero/dolcificante preferito ma NON liquido!
- Mezzo cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di succo di limone
- 1 uovo intero
- 160ml latte (nella ricetta originale è latte intero. Io ho utilizzato una bevanda d’avena)
- 20g soia spalmabile o 15ml olio (meglio se non evo dato il suo sapore intenso)
- 3g lievito in polvere per dolci
- 30g cacao amaro + 60ml acqua + aroma/dolcificante preferito, nel mio caso aroma alla vaniglia Nu3 (sconto del 15% con il codice MADEINFIT15)
Step 1: questa ricetta prevede il buttermilk, il latticello. Non avendolo (non credo che voi ce l’abbiate) facciamo cagliare il latte con il succo di limone. Lasciamo riposare per circa 20 minuti.
Step 2: separiamo il tuorlo dall’albume. Montiamo l’albume e uniamolo al latte.
Step 3: sciogliamo la margarina e, quando si è intiepidita, aggiungiamola al tuorlo (oppure aggiungiamo l’olio al tuorlo). Lavoriamo con una frusta.
Step 4: versiamo ora la miscela di tuorlo e margarina nel latte+albume.
Step5: a questo punto aggiungiamo il liquido (latte+albume+margarina+tuorlo) alla farina setacciata, in cui avremo aggiunto anche il lievito, il dolcificante ed il sale. Momento cruciale: dobbiamo mescolare pochissimo, non più di 10 secondi (questo per evitare il più possibile la formazione del glutine).
Non dobbiamo spaventarci dei grumi: spariranno poi.
Step 6: lasciamo riposare la pastella per circa 30 minuti oppure possiamo prepararla la sera, riporla in frigorifero per usarla la mattina seguente.
Step 7: ora prendiamo una crepiera o comunque una padella ben antiaderente e lasciamola scaldare. Versiamo un mestolino alla volta. Dopo qualche secondo, quando si saranno formate le prime bolle, aggiungete un altro piccolo mestolino, solo al centro. In questo modo daremo più spessore ai pancakes.
Questa è una piccola tips che potete sfruttare sempre quando fate i pancakes per renderli più ciccioni!
Passati altri pochi secondi, circa 5, girate dall’altro lato. Circa 10 secondi ed il pancake sarà pronto! Procedete così filo a finire la pastella.
Step 8: lasciamoli freddare e passiamo alla creazione del ripieno più semplice che ci sia: uniamo in una piccola ciotolina il cacao amaro e l’acqua. Mescoliamo con un cucchiaino fino ad ottenere una bella crema. Io poi ho aggiunto 2 gocce di aroma alla vaniglia Nu3.
Step 9: prendiamo un pancake e al centro versiamo un cucchiaino di crema. Poggiamoci sopra un altro pancake e uniamo tra di loro le estremità. Finiamo così tutti i pancakes per ottenere i nostri dorayaki sani e leggeri.
Step 10: io li ho preparati la sera, riposti in frigo e mangiati la mattina seguente.
Credetemi, non ho avuto bisogno di scaldarli al microonde. La morbidezza è davvero sconvolgente.
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